VACCINI

24 Marzo 2021 - Categotia: falsimiti-fakenews-bufale

VACCINI

Tutto quello che devi sapere per smentire le bufale sul vaccino

Da quando è partita la campagna di vaccinazione contro il coronavirus, sono tantissime le fake news circolate in rete. Tra chi afferma che il vaccino non sia sicuro perché sviluppato in troppo poco tempo, chi dice che modifichi il patrimonio genetico di chi lo riceve e chi sostiene che non garantisca immunità perché il virus è già mutato, proviamo a smentire tutte le bufale di negazionisti e no vax.

Il vaccino contro il coronavirus non è sicuro perché è stato approvato troppo velocemente.

Il vaccino comunque è inutile perché il virus è già mutato. E modifica il patrimonio genetico di chi riceve il farmaco.

Queste sono solo alcune delle fake news che abbiamo letto in queste settimane, con l’avvio della campagna di vaccinazione contro il Sars-Cov-2. I negazionisti, sin dallo scoppio dell’emergenza, non solo hanno minimizzato la gravità dell’infezione, ma sono arrivati ad affermare che lo stesso virus non esistesse, scendendo in piazza contro quella che hanno chiamato una “dittatura sanitaria”. Diffondendo al tempo stesso una numerosa quantità di bufale che ora si stanno concentrando sul vaccino. E che sempre più esperti e autorità scientifiche si trovano a dover smentire. Abbiamo messo insieme le precisazioni e i chiarimenti di Aifa, Iss e ministero della Salute: proviamo ora a fare un po’ di debunking.

Il vaccino contro il coronavirus è stato preparato troppo in fretta e non è sicuro

I vaccini sono sicuri. Prima di approvarli, infatti, le autorità competenti ne hanno verificato i requisiti di qualità e sicurezza. In altre parole, prima di ricevere il via libera all’utilizzo, i vaccini hanno dovuto superare delle prove che ne hanno testato l’efficacia e la sicurezza. Per l’Europa è stata l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, a dare l’ok al vaccino prodotto da Pfizer-BionTech, di cui sono già state somministrate le prime dosi.

Non è nemmeno vero che i vaccini contro il Sars-Cov-2 siano stati preparati troppo frettolosamente. Gli studi sono infatti iniziati nella primavera del 2020: “Sono durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, ma hanno visto la partecipazione di un numero assai elevato di persone: dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi per lo sviluppo dei vaccini”, puntualizza l’Aifa. Spiegando che proprio per questo motivo gli studi condotti sono stati sufficienti per dimostrare che il vaccino è tanto efficace quanto sicuro. Non è però stata saltata alcuna delle regolari fasi di verifica. I tempi sono stati inoltre abbreviati grazie a precedenti ricerche condotte sui vaccini RNA. Ma non solo: anche grazie alle grandi risorse, sia in termini umani che economici, messe a disposizione. Inoltre le agenzie regolatorie hanno valutato mano a mano i risultati ottenuti, e non al termine degli studi come solitamente si usa: un altro passaggio che ha permesso di risparmiare anni sui tempi di approvazione.

Il vaccino è inutile perché il virus è già mutato

I virus a RNA come SARS-CoV-2 sono soggetti a frequenti mutazioni, la maggioranza delle quali non altera significativamente l’assetto e le componenti del virus, sottolinea l’Aifa, spiegando che quest’anno diverse varianti sono state segnalate, ma queste non hanno alterato il comportamento naturale del virus. Il ministero aggiunge inoltre che non c’è alcuna evidenza al momento che la mutazione registrata ad esempio nel Regno Unito possa compromettere l’efficacia della vaccinazione, dal momento che questi farmaci determinano la formazione di una risposta immunitaria contro molti frammenti della cosiddetta proteina Spike. Cioè quella prodotta dal virus per attaccarsi alle cellule dell’organismo e poi infettarle. “Quindi anche se ci fosse stata una mutazione in alcuni frammenti della proteina Spike è improbabile che possa essere sufficiente a rendere  il vaccino inefficace”, si legge ancora tra i chiarimenti dell’Iss.

Il vaccino non serve perché l’immunità dura solo poche settimane.

La protezione indotta dal vaccino, in base a quanto emerso dalle sperimentazioni, durerà alcuni mesi. Le conoscenze che abbiamo sugli altri tipi di coronavirus ci indicano che l’immunità dovrebbe durare dai 9 ai 12 mesi. Ma solo quando il vaccino verrà somministrato ad ampie fasce di popolazione sarà possibile verificare se l’immunità durerà un anno, come accade ad esempio con l’influenza, o anche più anni. In quel momento si capirà anche se sarà necessario sottoporsi a richiami.

Il vaccino è pericoloso perché modifica il patrimonio genetico.

Un’altra bufala è quella per cui il vaccino a Rna sia pericoloso in quanto modifichi il codice genetico. Ma, come spiega l’Iss il compito dell’mRna è solamente quello di trasportare le “istruzioni per la produzione di proteine da una parte all’altra della cellula”. Motivo per cui viene appunto detto Rna messaggero. Nel caso del vaccino contro il coronavirus, ciò che viene trasportato è il pacchetto di istruzioni per la produzione della proteina Spike che, come già detto, il Sars-Cov-2 utilizza per attaccarsi alle cellule e infettarle. Nulla quindi che abbia a che fare con mutazioni del Dna di chi riceve il farmaco. Inoltre, aggiunge l’Aifa, l’mRna si degrada naturalmente pochi giorni dopo essere iniettato.

Dalla somministrazione dei primi vaccini sono state riscontrate reazioni avverse.

Non è vero che i vaccini contro il coronavirus approvati provochino gravi reazioni avverse a chi li riceve. L’Aifa spiega che le reazioni avverse che si sono riscontrate più frequentemente dopo aver somministrato il vaccino Pfizer-BionTech sono state lievi e si sono risolte entro pochi giorni. Tra queste ci sono dolore e gonfiore nel punto dove si è effettuata la puntura, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi e febbre.  “L’unica reazione avversa severa più frequente nei vaccinati che nel gruppo placebo è stato l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche. Si tratta, comunque, di una patologia benigna che guarisce da sola”, aggiunge l’Agenzia.


È vero che le donne che decidono di vaccinarsi contro il COVID-19 durante l’allattamento devono sospenderlo?

No, le donne che allattano e che hanno deciso di vaccinarsi non devono interrompere l’allattamento perché andrebbero persi i ben documentati benefici per il neonato a fronte di rischi altamente improbabili in seguito alla vaccinazione COVID-19 della madre.


Fonti e Riferimenti:

Accademy of Breastfeeding Medicine (ABM). ABM Statement. Consideration for COVID-19 vaccination in lactation. December 14 2020 (Inglese)

Istituto Superiore di Sanità (ISS). Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS). Indicazioni ad interim su “Vaccinazione contro il COVID – 19 in gravidanza e allattamento” – 09.01.2021

Giusti A, Zambri F, Marchetti F, Sampaolo L, Taruscio D, Salerno P, Chiantera A, Colacurci N, Davanzo R, Mosca F, Petrini F, Ramenghi L, Vicario M, Villani A, Viora E, Zanetto F, Donati S. Indicazioni ad interim per gravidanza, parto, allattamento e cura dei piccolissimi di 0-2 anni in risposta all’emergenza COVID-19. Versione 31 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19 n. 45/2020)

Royal College of Obstetricians & Gynaecologists (RCOG). Update advice on COVID-19 vaccination in pregnancy and women who are breastfeeding. News 30 December 2020 (Inglese)

World Health Organization (WHO). Interim recommendations for use of the Pfizer–BioNTech COVID-19 vaccine, BNT162b2, under Emergency Use Listing. Interim guidance. 8 January 2021 (Inglese)

World Health Organization (WHO). Interim Recommendations for the use of the Moderna m-RNA-1273 vaccine against COVID-19. Interim guidance. 25 January 2021 (Inglese)

European Medicines Agency (EMA). Comirnaty. COVID-19 mRNA vaccine (nucleoside-modified). 21 December 2020 (Inglese)

European Medicines Agency (EMA). EMA recommends COVID-19 Vaccine Moderna. News 06 January 2021 (Inglese)

European Medicines Agency (EMA). EMA recommends COVID-19 Vaccine AstraZeneca. News 29 January 2021 (Inglese)


È vero che tutte le donne in gravidanza devono sottoporsi al vaccino contro COVID-19?

No, perché allo stato attuale non sono disponibili evidenze scientifiche che permettano di raccomandare la vaccinazione a tutte le donne in gravidanza poiché non sono state incluse negli studi che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza dei nuovi vaccini.

Tuttavia, la vaccinazione contro SARS-CoV-2 dovrebbe essere presa in considerazione dalle donne in gravidanza che sono ad alto rischio di esposizione al virus (ad esempio, operatrici sanitarie) e/o di complicazioni gravi in caso di contagio (ad esempio, donne obese o con la pressione arteriosa alta). Le donne in queste condizioni devono valutare, insieme ai sanitari che le assistono, i potenziali benefici e rischi della vaccinazione. Non ci sono, ad oggi, evidenze scientifiche in favore di un’interruzione della gravidanza in quelle donne che scoprano di essere incinte subito dopo essersi sottoposte alla vaccinazione. Se, invece, la scoperta dello stato di gravidanza avviene tra la prima e la seconda somministrazione del vaccino, la donna può rimandare l’inoculazione della seconda dose dopo la conclusione della gravidanza, eccezion fatta per le persone ad altro rischio di complicazioni che valuteranno la scelta con l’aiuto dei medici curanti.


Fonti e Riferimenti:

Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) – Istituto Superiore di Sanità (ISS). Indicazioni ad interim su “Vaccinazione contro il COVID – 19 in gravidanza e allattamento”. 09.01.2021 (Inglese)

Giusti A, Zambri F, Marchetti F, Sampaolo L, Taruscio D, Salerno P, Chiantera A, Colacurci N, Davanzo R, Mosca F, Petrini F, Ramenghi L, Vicario M, Villani A, Viora E, Zanetto F, Donati S. Indicazioni ad interim per gravidanza, parto, allattamento e cura dei piccolissimi di 0-2 anni in risposta all’emergenza COVID-19. Versione 31 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19 n. 45/2020)

Royal College of Obstetricians & Gynaecologists (RCOG). Update advice on COVID-19 vaccination in pregnancy and women who are breastfeeding. News 30 December 2020 (Inglese)

Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, Royal College of Midwives, Royal College of Paediatrics and Child Health, Public Health England and Health Protection Scotland. Coronavirus (COVID-19) Infection in Pregnancy. Information for healthcare professionals. (Inglese)

World Health Organization (WHO). Interim recommendations for use of the Pfizer–BioNTech COVID-19 vaccine, BNT162b2, under Emergency Use Listing. Interim guidance. 8 January 2021 (Inglese)

World Health Organization (WHO). Interim Recommendations for the use of the Moderna m-RNA-1273 vaccine against COVID-19. Interim guidance. 25 January 2021 (Inglese)

European Medicines Agency (EMA). Science Medicines Health. EMA recommends first COVID-19 vaccine for authorisation in the EU. 21 December 2020 (Inglese)

European Medicines Agency (EMA). Science Medicines Health. Cominarty (Inglese)  

European Medicines Agency (EMA). EMA recommended COVID-19 Vaccine Moderna for authorisation in the EU. 06 January 2021 (Inglese)

European Medicines Agency (EMA. COVID-19 Vaccine Moderna (Inglese)

European Medicines Agency (EMA). EMA recommends COVID-19 Vaccine AstraZeneca for authorisation in the EU. 29 January 2021 (Inglese)


Posso fare il vaccino antinfluenzale se sono incinta?

L’influenza è un disturbo stagionale che interessa tra il 10 e il 20% della popolazione. Il vaccino antinfluenzale rappresenta un’ottima protezione preventiva, tuttavia le donne incinte sono scettiche nell’assumerlo.

In Europa l’influenza si presenta con picchi epidemici durante la stagione invernale. Il vaccino antinfluenzale è indicato per tutti coloro che vogliano evitare l’influenza e che non abbiano specifiche controindicazioni al suo impiego. Sulla base delle raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza nella stagione 2019/2020 (1), la vaccinazione antinfluenzale è offerta gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) a diverse categorie di persone tra cui gli individui di età pari o superiore a 65 anni e, indipendentemente dall’età, a tutti coloro che abbiano malattie che aumentano il rischio di complicazioni in caso di influenza.
Le donne che all’inizio della stagione influenzale sono in gravidanza rientrano in queste categorie. I maggiori rischi di complicazione per le donne in gravidanza che contraggono l’influenza si verificano durante il 2-3 trimestre, ma la vaccinazione, con vaccino inattivato, può essere effettuata in qualsiasi trimestre della gravidanza come raccomandato dalle autorità sanitarie internazionali (ECDC, OMS). In ogni caso, il medico curante deve valutare attentamente i rischi ed i benefici della vaccinazione in base alla situazione sanitaria generale (2). Non sono state osservate associazioni tra la vaccinazione antinfluenzale ed effetti avversi nel nascituro e nella madre. Il vaccino antinfluenzale, inoltre, è fortemente consigliato anche durante l’allattamento, poiché permette di rinforzare le difese immunitarie del neonato che non può essere vaccinato prima del terzo mese di vita.

Insieme al vaccino, il Ministero della Salute consiglia di attuare alcune misure igieniche importanti nella prevenzione dell’influenza: lavaggio frequente delle mani (anche mediante l’uso di gel alcolici) e una buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, lavarsi successivamente le mani ed eliminare i fazzoletti usati). Oltre che essere norme di buona educazione, queste contribuiscono significativamente a ridurre la trasmissione del virus dell’influenza.


Fonti e Riferimenti:

1. Ministero della Salute. Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2019-2020

2. Ministero della Salute. FAQ – Influenza e vaccinazione antinfluenzale


Gli additivi contenuti nei vaccini sono tossici e possono provocare l’autismo? 

Gli additivi, presenti nei moderni vaccini, non sono tossici né causano l’autismo.

I vaccini, oltre a contenere il principio attivo in soluzione acquosa, contengono anche sostanze additive quali adiuvanti, conservanti e stabilizzanti (1). Attualmente, i vaccini somministrati ai bambini, sia che siano vaccini combinati che unici, non contengono più l’additivo a base di mercurio noto come timerosal e utilizzato in passato come conservante. Infatti, questo additivo è stato eliminato dai vaccini nel 2002, a scopo precauzionale, nonostante la mancanza assoluta di prove scientifiche circa una sua possibile associazione con l’autismo (2). In particolare, non è stato osservato un aumento significativo dei casi di autismo nella popolazione dei bambini vaccinati con il vaccino contenente timerosal, rispetto alla popolazione dei bambini che hanno ricevuto lo stesso vaccino senza timerosal (3). Allo stesso modo, non ci sono evidenze scientifiche riguardo al rischio di autismo dei vaccini in generale (4). Inoltre, le dosi dei comuni additivi sono molto al di sotto dei limiti minimi di rischio per la salute in generale. Per esempio, l’esposizione all’alluminio, i cui sali vengono utilizzati nei vaccini quali adiuvanti della risposta immunitaria contro l’agente infettivo, è molto bassa rispetto all’esposizione ambientale. Inoltre, le basse dosi di sali di alluminio presenti nei vaccini non sono tossiche, anche se iniettate, cosi come non esiste per la popolazione generale alcun rischio per la salute in relazione all’assunzione di alluminio con i farmaci e con l’alimentazione, come affermato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, 1997). Il nostro corpo ha inoltre la capacità di espellere l’alluminio, tramite i reni, nelle urine. Le eventuali intossicazioni da alluminio riguardano solo persone professionalmente esposte o persone con insufficienza renale cronica che non riescono ad espellere l’alluminio dai reni. In conclusione, ad oggi non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino una associazione diretta tra gli additivi dei vaccini e l’autismo (5). Invece, i vaccini proteggono i bambini dalle numerose malattie infettive e dalle loro eventuali conseguenze pericolose, sono da considerarsi sicuri nei limiti degli effetti collaterali, allo stesso modo di qualsiasi altro farmaco o rimedio naturale che assumiamo al bisogno. Nonostante ciò, la ricerca internazionale continua a studiare e a controllare la sicurezza degli additivi presenti nei vaccini


Fonti e Riferimenti:

1. Società Italiana di Pediatria (SIP). I vaccini contengono ingredienti e additivi pericolosi? FALSO!

2. Nelson KB, Bauman ML. Thimerosal and autism? Pediatrics. 2003; 111(3): 674-9

3. Fombonne E, Zakarian R, Bennett A, Meng L, McLean-Heywood D. Pervasive developmental disorders in Montreal, Quebec, Canada: prevalence and links with immunizations. [SintesiPediatrics. 2006; 118(1): 139-50

4. Taylor LE, Swerdfeger AL, Eslick GD. Vaccines are not associated with autism: an evidence-based meta-analysis of case-control and cohort studies. Vaccine. 2014; 32(29): 3623-9

5. EpiCentro (ISS). Vaccini e vaccinazioni

6. Geier DA, Kern JK,Homme KG, Geier MR. The risk of neurodevelopmental disorders following Thimerosal-containing Hib vaccine in comparison to Thimerosal-free Hib vaccine administered from 1995 to 1999 in the United States. [Sintesi] International journal of hygiene and environmental health. 2018; 221(4): 677-683

7. Lyons-Weiler J, Ricketson R. Reconsideration of the immunotherapeutic pediatric safe dose levels of aluminum. Journal of trace elements in medicine and biology. 2018; 48: 67-73


I vaccini provocano effetti gravi anche a distanza di molti anni?

La rarità degli effetti collaterali dei vaccini è ormai, da tempo, un dato statisticamente accertato. I vaccini sono molto sicuri: gli effetti collaterali si verificano, di solito, entro pochi giorni e sono lievi e temporanei (ad esempio dolore al sito di somministrazione o lieve rialzo febbrile).

Esiste il falso mito che i vaccini provocano gravi e dannosi effetti anche a distanza di anni dalla somministrazione.
In realtà i vaccini, come tutti gli altri farmaci in commercio, vengono attentamente monitorati attraverso un sistema di sorveglianza mondiale su milioni di somministrazioni effettuate, che fornisce informazioni sulla sicurezza anche a distanza di diversi anni dall’utilizzo. Grazie a questa sorveglianza possono essere rilevate e studiate anche le reazioni avverse più rare, citate nei foglietti illustrativi dei singoli vaccini. Inoltre, tutti i prodotti vengono registrati attraverso una procedura europea standard e sono illustrati nel sito internet dell’European Medicines Agency. Gli effetti collaterali molto gravi sono estremamente rari e vengono attentamente monitorati, mentre i benefici della vaccinazione superano di gran lunga i rischi. Infatti, è molto più probabile che la salute venga gravemente compromessa da una malattia prevenibile con un vaccino piuttosto che dal vaccino stesso (1).
Senza le vaccinazioni si conterebbe un numero enormemente più elevato di malati e di morti: basti pensare che il vaccino per il morbillo può dare un’encefalite in 1 caso su 1 milione, mentre il non vaccinarsi può portare alla stessa complicanza ma in 1 caso ogni 2.000 o alla morte in 1 caso ogni 3.000. Un altro esempio è rappresentato dalla poliomielite che portava a paralisi nell’1% dei casi e a morte nel 5-15%, percentuali che, invece, con il vaccino attuale sono state azzerate (2).


Fonti e Riferimenti:

1. World Health Organization (WHO). What are some of the myths – and facts – about vaccination? 
2. VaccinarSì. I rischi reali connessi alle vaccinazioni 


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