Cercano tutti su internet?

8 Febbraio 2021 - Categotia: articoli

Cercano tutti su internet?

Da una recente indagine per analizzare come la rete e gli strumenti tecnologici siano utilizzati nella gestione della propria salute, è emerso come primo dato, che Internet “piace” ai pazienti italiani e l’85% di loro si affida al Web per cercare informazioni riguardanti la salute.

Gli aspetti più apprezzati sono l’immediatezza e la possibilità di condividere con altre persone la propria esperienza. Anche la possibilità di parlare della propria salute con il filtro dello schermo che consente di superare l’imbarazzo contribuisce ad aumentare il gradimento.Ciononostante, oltre la metà del campione analizzato (52%) ha dichiarato di non fidarsi delle informazioni trovate online per prendere le corrette decisioni sulla propria salute.La perplessità principale (47%) risiede nel fatto che le informazioni non siano verificate da esperti, seguita da una mole troppo elevata di informazioni disponibili (32%) che rende difficile, a volte, districarsi.La ricerca evidenzia come la tecnologia rivesta un ruolo importante nelle modalità con cui gli italiani gestiscono la propria salute.Il 47% del campione intervistato ha affermato di ricercare lo specialista per una visita tramite Internet o attraverso piattaforme dedicate alla sanità e il 44% di preferire l’uso di strumenti tecnologici quali e-mail, online booking o sistemi di messaggistica per prenotare l’incontro.L’utilizzo di Internet per porre domande di tipo sanitario a un esperto sta diventando una prassi diffusa che viene seguita dal 21% del campione intervistato. Si cerca prevalentemente un secondo parere rispetto a diagnosi (41%), ma anche un modo per evitare un confronto diretto (23%).La tecnologia risolve anche alcuni problemi di gestione, considerando che il 20% del campione di medici registra problematiche per la ricorrente dimenticanza degli appuntamenti da parte dei pazienti.I medici italiani evidenziano anche alcuni inconvenienti introdotti dalla tecnologia. Il 71% ritiene, infatti, che Internet abbia reso i pazienti sovra-informati e che questo rappresenti un ostacolo, poiché li rende più diffidenti e più predisposti a mettere in dubbio la consulenza del medico.I medici “digitali” operano da tutta Italia, con in testa le città di Milano (16%), Roma (16%), Torino (10%), Napoli (7%) e Bologna (4%), Palermo, Catania e Siracusa solo l’ 1%…L’indagine rivela, in modo sorprendente, che non sono le generazioni più giovani di medici a integrare maggiormente l’innovazione nell’ esercizio della loro professione. Il maggior numero di medici online appartiene, infatti, alla fascia d’età compresa tra i 36 e 45 anni (30%) e tra i 56 e 65 (25%).I dottori si indirizzano verso il canale online per trovare potenziali nuovi pazienti (63%) e per gestire meglio i contatti con pazienti esistenti e partner professionali (56%).Gli uomini surclassano le donne per presenza sul Web (61% rispetto a 39%) mentre tra le categorie primeggiano i dentisti (11%), seguiti dagli psicoterapeuti (8%) e dai nutrizionisti (7%).Solo il 10% dei medici online opera anche nel pubblico, contro il 60% del settore privato.


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