Medici e digitalizzazione.

8 Febbraio 2021 - Categotia: articoli

Medici e digitalizzazione.

Ma cosa vuol dire? Quali sono i benefici?

Salve DOC!
Tutti parlano di “digitalizzazione” e “nuova era digitale” e ancora: “è indispensabile digitalizzarsi per rimanere competitivi e continuare ad avere risultati” ma… cosa vogliono dire, nel concreto, tutte queste frasi

e parole belle e fatte per uno studio medico?

Vediamo di capirlo insieme in questo breve articolo!

Innanzitutto abbiamo diverse accezioni per digitalizzazione o meglio, più che accezioni del termine le definirei “aree” da digitalizzare.
Si può digitalizzare la parte burocratica e fiscale e quindi, in sostanza, “trasportare” in formato digitale tutti i processi e le scartoffie di un azienda o uno studio medico (che, ricordo, le logiche di mercato sono pressoché uguali).

Per digitalizzazione si può intendere la digitalizzazione delle “risorse umane”. Immagina di avere una segretaria nel tuo studio che non sappia aprire i documenti di Microsoft Word oppure che non abbia idea di come si gestisce il back-end del tuo account di TopDoctors o di altri portali in cui sei iscritto.

Oppure, ed è quello di cui ci occupiamo noi di DocDigitale, si può intendere la digitalizzazione del metodo di acquisizione dei pazienti e della visibilità generale del professionista.

In passato, con pochi studi medici per TOT abitanti, era facile trovare nuovi pazienti per il proprio studio medico. Funzionava molto bene il passaparola e la gente non aveva altra “fonte” se non quella di chiedere alla propria cerchia di amici e conoscenti:
– Conosci un bravo dentista/ginecologo/dermatologo/ecc.?

Oggi non è più così. Oggi anche il sessantenne sblocca il suo smartphone e “googla” per trovare i professionisti della sua città e fare una comparazione, per poi scegliere dove andare. Ecco perché nasce l’esigenza di “digitalizzare” il proprio sistema di acquisizione dei pazienti.

Semplicemente per esserci nel posto in cui la gente ti cerca. Perché se non ci sei non sei visibile e… se non sei visibile il potenziale paziente va dal tuo collega/concorrente che ha più visibilità di te.

Questo trend è destinato a crescere fortemente nei prossimi anni, basta volgere lo sguardo al mercato americano (mi dirai che l’assetto del mercato healtcare USA è diverso rispetto a quello italiano, vero; ma il fulcro del discorso non è l’assetto del mercato, bensì le abitudini delle persone o meglio, il modo in cui la tecnologia sta STRAVOLGENDO le abitudini delle persone).
Quindi, basta volgere lo sguardo al mercato americano per vedere come, ad oggi, più dell’80% delle ricerche concernenti gli specialisti cui affidarsi vengono effettuate online. È un dato tremendamente grande. Otto persone su 10 consultano Google per chiedere a quale specialista affidarsi, con ricerche come:
– Ginecologi della mia città
– Miglior dentista New York
– Dermatologo vicino a me
Ecc. Ecc.

In italia non siamo ancora ai livelli degli USA ma… il trend è quello ed è solo questione di tempo. Questo vuol dire che puoi essere bravo, competente, simpatico ma… SE NON SEI DOVE LA GENTE TI CERCA… sei invisibile.

Detto ciò. Cosa vuol dire IN CONCRETO la “digitalizzazione” del sistema di acquisizione pazienti?

Bene, senza entrare troppo nei tecnicismi, individuiamo le macro-aree in cui è necessario intervenire per avere una buona presenza digitale e, in sostanza, la possibilità di essere trovati in rete dai potenziali pazienti che ti stanno cercando:

  1. CONTENT MARKETING PER DOTTORI
    Hai presente tutto ciò che vedi o leggi (ma anche senti) su internet? Quello è il contenuto. Il termine viene utilizzato nella sua più larga accezione anche in ambito televisivo, radiofonico e video-ludico. Tutto ciò che si da alle persone a fini informativi o ludici è un contenuto.

    Questo è un punto che mi preme particolarmente sottolineare: ogni dottore, professionista o uomo di scienza secondo me al giorno d’oggi ha una sorta di missione, di dovere: riempire internet di informazione di qualità, di informazione veritiera. È vero che Internet ha democratizzato l’informazione, ma è anche vero che ha dato modo a persone non abbastanza informate su determinati argomenti di dire la sua e di farlo con preponderante forza. Il risultato?
    Che molta gente quando cerca chiarimenti su un argomento non si chiede chi sia la fonte di quella risposta assimilando poi, di fatto, un informazione incompleta o non del tutto veritiera. Fake news ti dice qualcosa? Bufale?
    Ecco.
    Ogni uomo di scienza dovrebbe avere a cuore la divulgazione di informazioni reali e complete così da “riempire” di contenuti di qualità quell’enorme contenitore che è internet.
    Mi piace vederla come “missione per l’umanità”.

    Quindi, creare contenuto proprio (possibilmente tanto) per arrivare alle persone e presentarsi, risolvendo i loro dubbi, rispondendo ai quesiti più comuni e dopo, solo dopo, rimanere nella loro mente per il momento in cui ne avranno bisogno… e ti cercheranno.
  2. FACEBOOK ADVERTISING
    Se c’è una piattaforma completa in cui vi siano la maggior parte (se non quasi tutta) della percentuale della popolazione di Internet… questa è Facebook.
    Su Facebook ci sono tutti di tutte le età e generi e… ci sono in modo attivo. Non sono solo registrati e arrivederci! Sono li ogni giorno, fruiscono i contenuti che la gente mette sulla piattaforma, sono molto attivi!

    Se c’è un luogo in cui devi assolutamente esserci, questo luogo è Facebook.

    Diversi dottori mi hanno chiesto: “secondo te è necessario fare pubblicità a pagamento su Facebook?”
    Risposta: “assolutamente SI”.
  3. BLOG e SEO
    Sono due cose diverse in parte correlate. Andiamo con ordine.

    Sull’importanza dei BLOG credo non vi sia bisogno di spiegazioni. È come avere un proprio giornale (digitale), un proprio spazio in cui scrivere le proprie idee, il proprio pensiero su determinati argomenti, e poi… indirettamente e coi giusti accorgimenti, farsi conoscere e portare “traffico di persone potenzialmente interessate” al proprio spazio, al proprio nome, alla propria persona. Convertendo in secondo luogo parte di questo traffico in pazienti reali.

    I blog sono stati l’inizio di internet (le connessioni erano troppo lente per far girare i video). Ad oggi con le connessioni mediamente più veloci oramai molto più diffuse i video stanno prendendo il sopravvento ma… per ragioni che spiegheremo tra poco sono restio a credere che i blog scompariranno.

    E qui ci colleghiamo alla… SEO.
    Acronimo per Search Engine Optimization non è altro che l’ottimizzazione dei propri contenuti affinchè questi vengano trovati nel momento giusto dalle persone giuste.

    Immagina di dover comprare un paio di scarpe da bowling e digitare quindi su Google:
    -Scarpe da bowling.

    L’ho appena fatto e vi sono 1.070.000 risultati. Con buona probabilità il 30% di questi risultati sono e-commerce o attività locali che vendono le scarpe da bowling.
    Dove andremo a comprarle? Naturalmente in uno dei primi 10 risultati che ci da Google.
    Questi signori che sono riusciti ad arrivare ai primi 10 risultati del motore di ricerca… sono coloro che sono stati più capaci nello sviluppo della SEO per quel determinato bisogno/keyword.

    Quindi: miglior SEO= più visite= più pazienti.

    C’è una branca della SEO che vale la pena nominare in questa sede: la LOCAL SEO. Segue in linea di massima le regole generali della SEO, ma si rivolge a ricerche più locali. Ad esempio: “ginecologo Palermo” oppure “dentista Messina”.
  4. PPC
    Acronimo questo di Pay Per Click.
    È la pubblicità a pagamento su Google che ci permette di “comprare” specifiche keyword all’occorrenza per poter poi comparire primi nel motore di ricerca non appena le persone (nel territorio specificato) cercano quella keyword.
    Ad esempio abbiamo comprato la keyword: “Ginecologo Catania” per un nostro cliente portandolo SEMPRE in prima posizione per quella specifica ricerca. Non credo sia necessario specificare quanto potente il PPC.
  5. SITO WEB
    È l’abc di ogni web-strategy e processo di digitalizzazione. È il luogo digitale in cui risiedi, la tua casa digitale dove la gente può venire a visitarti per vedere chi sei, cosa dici, come ti presenti.

    Un sito web è un po’ la radice dell’intero albero della strategia digitale.
  6. CONVERSION RATE OPTIMIZATION
    Quasi ogni voce esplicitata fin qui postula un investimento (sia in termini economici ch etemporali) costante da parte del professionista.

    Un investimento che va seguito e le cui performance possono e DEVONO migliorare col tempo.

    È indispensabile avere una strategia ed adottare delle best practices ma anche delle soluzioni innovative e singolari per tenere sotto controllo il costo ed aumentare la resa.

    Abbassare il costo e far crescere il risultato.

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